lunedì 29 dicembre 2008

A norma di legge...ma il buonsenso?

Lo scorso mese di novembre le famiglie di Nave San Rocco si sono viste recapitare una missiva del Sindaco, in cui si leggeva che il problema dell’inquinamento elettromagnetico presso la nuova Scuola Materna è in pratica un frutto delle fantasie del gruppo di minoranza “Un ponte verso il domani”.
Nella sopraccitata lettera non sono riportati dati, si viene solo tranquillizzati sulla regolarità dell’opera. L’impressione che si ha è quella di sentire un genitore che tranquillizza i figli che non bisogna avere paura del buio.
Il nostro gruppo, però, non ha mai dubitato che le cose siano stato fatte a norma di legge, altrimenti avremmo seguito altre strade (Corte dei Conti). La nostra intenzione è stata quella di sollevare e affrontare un problema vista la complessità dell’argomento trattato. Infatti, se le emissioni misurate oggi sono ampiamente nei limiti previsti dalla legge attuale, va segnalato che fino al 2003 vigeva un regolamento provinciale molto più restrittivo delle vigenti norme nazionali e che, stando a quei limiti, la scuola materna non si sarebbe potuta costruire in quel luogo.
Il limite consentito attualmente è di 3,0 microtesla, le emissioni misurate in prossimità della futura scuola materna sono state stimate in 1,0-1,5 microtesla, il precedente limite era di 0.2 microtesla. Il regolamento provinciale a suo tempo approvato all’unanimità in consiglio provinciale, in vigore fino al 2003 e mai abrogato, venne redatto proprio da quell’APPA (agenzia provinciale per l’ambiente) e da quei tecnici che oggi ci rassicurano, dalla stessa APPA che fino a pochi giorni fa rassicurava anche gli abitanti di Roncegno sulla discarica di Monte Zaccon.
Quello che però, personalmente, mi rattrista maggiormente è un’altra cosa. Come gruppo di “Un ponte verso il domani”, vista la complessità del problema e la scarsa chiarezza normativa, abbiamo sollevato un problema, che chi di dovere non solo ha scelto di non affrontare ma lo ha addirittura negato. Ma non solo, la scuola materna è estremamente necessaria, come lo era già dieci anni fa; l’attuale struttura degli anni ’50 è inadeguata da tempo alle esigenze della nostra comunità. Non è di oggi l’incremento demografico di Nave San Rocco, e le stesse persone che oggi incolpano la minoranza di eventuali ritardi nell’esecuzione dell’opera, per molti anni hanno sottovalutato o “non visto” che i nostri figli e nipoti erano accolti in una struttura inidonea. Mi preme sottolineare che, arrivati a questo punto è assurdo proseguire su questa strada per fretta o per interessi elettorali. L’opera va fatta in tempi brevi, ma, costruire una scuola in quel posto senza prevedere un interramento dell’elettrodotto esistente, o uno spostamento dell’edificio in area di rispetto cimiteriale, è da irresponsabili.
Quest’opera è nata in colpevole ritardo, ma la fretta spesso è cattiva consigliera e ancor più danni può fare l’orgoglio. Per essere buoni amministratori, secondo me, non basta avere a cuore i problemi e le aspettative di una comunità, ci vuole anche una visione d’insieme delle cose e, dire di no a prescindere a qualsiasi proposta o osservazione della minoranza, non è la strada migliore per fare il bene del paese.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

finalmente si capisce qualcosa di sta storia

Anonimo ha detto...

non so dove vivi ma la questione è sempre stata chiara, basta aver voglia di capire